L’essere sta nell’avere o viceversa?

L’essere sta nell’avere o viceversa?

06/06/2022

Un gran proverbio, caro al potere, dice che l’essere sta nell’avere.

Piuttosto di moda questo proverbio di Giuseppe Giusti (poeta e scrittore). Non volendo parlare del virus – chi mi segue sa come la penso – c’è piuttosto da guardare con una certa preoccupazione all’economia, non solo italiana. Infatti un aspetto alquanto inquietante è la crisi economica in cui la maggior parte degli stati, molti di questi già con un deficit piuttosto rilevante pre-lockdown, verseranno. Uno sconquassamento epocale. Cosa succederà nel concreto è difficile a dirsi. Si parla di Total Reset, e di per sé la parola potrebbe anche incuriosire, lasciando intendere che si azzereranno i debiti tra gli stati se non fosse che, come dice il proverbio, l’avere è caro al potere. E in genere è una questione per pochi. Vedremo se il futuro segnerà un’inversione di tendenza.

La mia riflessione va però all’essere. Io credo che questa situazione stia permettendo a molti di farsi qualche domanda in più, ad affrontare parti di sé cui prima non si era mai data attenzione. Forse, nell’isolamento si può riscoprire la magia della condivisione e di una sana socialità.

Il maggior tempo a disposizione permette anche di fare ricerche, di approfondire tematiche in passato date per scontate, facenti parte della vita di qualcun altro. Ora quel qualcun altro siamo noi.

Forse le restrizioni ci stanno facendo riassaporare la grandiosità dell’essere liberi e la voglia di tornare a splendere, quali esseri di luce/energia come siamo, come in passato e magari anche di più.

Probabilmente una gran parte delle persone vive intimorita dal mondo che abita perché dal mondo ha perso contatto, ammesso l’abbia mai avuto. Questa situazione può rappresentare il giro di boa, scuotendo e risvegliando un numero sempre maggiore di umani. Pertanto io credo che l’avere sta nell’essere, e non mi riferisco all’avere come soli beni materiali, anzi.

Credo che per un albergatore, proprietario e/o direttore di una qualsiasi struttura ricettiva, questo momento, al di là della sua drammaticità, possa rappresentare anche una grande opportunità per guardarsi dentro e considerare se il modello di vita lavorativo, personale, sociale ed affettivo pre-lockdown era davvero il migliore.

Oggi di certo in molti di noi è aumentata la resilienza, ossia la nostra capacità di fare spazio dentro di noi e di affrontare una situazione difficile, spesso traumatica. Il lockdown prima e  la grande incertezza poi, seguita dal continuo cambiar di regole,  hanno messo a dura prova la nostra capacità di accettare ed adeguarsi ai continui cambiamenti.

Diciamo che volendola prendere come una sfida, al di là del massacro economico, serve grande elasticità e fantasia per cambiare la propria operatività, le impostazioni di vendita, il proprio marketing e conseguente i target di riferimento ogni due per tre, date le montagne russe sulle quali il governo ci porta da marzo ad oggi, e probabilmente anche nei i mesi a venire.

Quando sembra che una situazione, nel suo stato di meno peggio, abbia trovato un suo equilibrio, ecco che cambiano le carte in tavola e una struttura ricettiva deve nuovamente capire come re-agire.e tornare a fare lo slalom tra nuovi e vecchi paletti.

Per qualcuno la re-azione è anche il decidere di chiudere ed aspettare, informandosi presso il proprio commercialista, associazioni di categoria e gruppi/associazioni esterne su come poter profittare al meglio di cavilli fiscali e misure di sostegno economico.

Il nostro sistema nervoso, il nostro stato psico-fisico, sono, da mesi, sotto assedio. Abbiamo da convivere quotidianamente con 4 situazioni che ci mettono a dura prova.

  • Noi stessi. Le nostre ansie, le nostre paure, la nostra carica emotiva e la percezione del mondo
  • La nostra famiglia e i nostri cari che a loro volta vivono dentro sé stessi tutto questo con riverberi di tensione nella quotidianità. Siamo chiamati a dare loro supporto, sostegno e conforto.
  • La gestione della quotidianità, soprattutto quella lavorativa. Si vive sul chi va là nella speranza che nessuno risulti positivo al CV19 pena le conseguenze che conosciamo
  • Le scelte, riguardo a situazioni attuali e/o future. Con quale spirito e carica energetica le affrontiamo? Ad oggi avvertire un po’ di scoramento e disorientamento credo sia naturale.

Serve riconoscere dove ci troviamo rispetto al nostro percorso di vita, riconoscere di cosa si ha più bisogno a livello essenziale per riequilibrare il nostro stato psico-fisico. Talvolta un po’ di egoismo aiuta a preservare la nostra integrità. Prendersi del tempo per sé è importante.

Fare scelte in uno stato di confusione, amarezza, scarsa lucidità e risentimento è fortemente sconsigliato. Ricordiamoci che le nostre forme pensiero generano il nostro futuro.

Nel prossimo post vi dirò ciò che sto facendo io per me e cosa suggerisco ai miei clienti.

Buon tutto

Vittorio