Previsione di occupazione e fatturati per il 2015

Previsione di occupazione e fatturati per il 2015

11/11/2014

La previsione di occupazione e fatturati per il 2015 è una bella sfida. A mio parere sarà un anno impegnativo come quello in corso e forse più, riconoscendo uno scenario che presenta anche opportunità oltre che minacce. Il momento economico resta complicato e, credo, durerà ancora diversi anni. Le previsioni degli esperti riguardo la crisi hanno lasciato spazio al vivere la giornata. Nessuno è in grado di dire con esattezza se e quando vi sarà la tanto sperata ripresa e la fine di questo periodo economico davvero difficile. E i tanti proclami dei politicanti in cerca di visibilità e consenso credo abbiano fatto perdere interesse e fiducia verso le varie promesse e prospettive di miglioramento. Il periodo che stiamo vivendo produce i suoi effetti sull’intero comparto ricettivo passando dal business travel, al meeting&congress fino all’area più leisure. Di seguito una mia personale visione di cosa accade al turismo nelle città, mare, lago e montagna.

CITTA’

Il business travel si è ridotto, sia per room nights sia per spesa media, costringendo molti alberghi ad una rivisitazione verso il basso delle tariffe “convenzionate”. L’effetto si è sentito prevalentemente in quelle strutture situate in location decentrate o comunque distanti da aree industriali e commerciali. Se prima della crisi, per questioni di budget, una persona in viaggio di lavoro era disposta a dormire in hotel periferici o di categoria inferiore, con il palesarsi della cristi e il generale abbassamento delle tariffe, chi ha potuto mantenere lo stesso budget ha trovato spazio in alberghi e residence di categoria superiori. Molte aziende hanno diminuito il numero di room nights o accorciato i soggiorni del proprio personale viaggiante. Per gli hotel questo ha significato semplicemente un calo occupazionale, potendo mantenere il prezzo convenzionato invariato ma, nella maggior parte dei casi, ha visto il ridursi sia delle camere vendute sia del prezzo medio di vendita.  Per contrastare il fenomeno, in molti hanno riaperto le porte a gruppi turistici di vario genere. Anche in questo caso si è verificato poi uno spostamento di room nights da hotel dislocati in zone periferiche verso quelli del centro città. Meeting e congressi hanno visto un progressivo rallentamento delle prenotazioni e una minor disponibilità di spesa sia per l’affitto di spazi espositivi, sia di room nights oltre che per i coffee break, la ristorazione in generale, le attrezzature eccetera. La carta che molti albergatori hanno saputo giocare è stata quella d’investire nella costruzione di pacchetti  e la proposta di offerte vantaggiose per favorire il turismo leisure oltre che trovare gruppi per migliorare occupazione e ricavi durante i week end e i periodi di vacanza.

MARE

I prezzi, a mio parere, non hanno subito una sensibile riduzione sulla tariffa “pubblicata”, ossia sulla tariffa del periodo, ma ho notato una politica spesso aggressiva su scontistiche e pacchetti. C’è anche da dire che la politica di vendita di molti alberghi e strutture ricettive che soddisfano prevalentemente il mercato leisure, non permette il riconoscimento del reale prezzo praticato in quanto passibile di forti scontistiche praticate a chi contatta la struttura direttamente, quindi via telefono o mail, e bypassando il booking engine e portali di prenotazione.  Come per il business traveller anche il turista leisure, se di nazionalità italiana, ha trovato, rispetto al passato, opportunità di alloggio in strutture fino a qualche anno fa scartate perché troppo care oppure ha potuto cambiare destinazione, scegliendone una più rinomata di quelle frequentate nel recente passato. Questo nel caso di coloro che hanno mantenuto una certa qualità di vita e di introiti. Per i meno fortunati, occupazione e  situazione economica sfavorevole hanno significato andare in cerca di strutture che offrissero prezzi più accessibili. Per fortuna, a colmare il vuoto occupazionale, in molte destinazioni e/o singole strutture, vi è stato l’aumento di turisti nord ed est-europei.

LAGHI e MONTAGNA

Negli ultimi decenni la classica vacanza al lago o in montagna, per il periodo estivo, è stata sostituita dalla vacanza al mare. Penso che i motivi possano essere diversi e tra questi:

EGO: i media hanno dato sempre più risalto al fattore sole-mare con film e pubblicità che esaltavano la cultura dell’essere abbronzati e la vacanza “senza pensieri” sotto un ombrellone.

INTENZIONE: in estate, vivere la montagna ed il lago comportano un “impegno” superiore che non lo stare in spiaggia sdraiati al sole. Si presuppone che chi sceglie una vacanza di questo tipo sia ben disposto a fare delle camminate, delle escursioni e attività che in molti casi, come per esempio la raccolta di funghi, necessitano una cultura ed un’attenzione notevoli. Chiaramente, anche chi vuol vivere il mare in senso attivo deve prestare attenzione alle tante insidie che esso nasconde.

METEO: la condizioni atmosferiche, nelle zone appenniniche ed alpine, è molto variabile e tendente spesso a precipitazioni anche a carattere temporalesco. Per questo, molti turisti vedono “condizionata” la loro vacanza e presagiscono il dover restare in casa se il tempo è avverso. Inoltre la quantità e la qualità delle attrazioni “extra-spiaggia” in caso di maltempo sono ben superiori a quelle a disposizione di coloro che scelgono il lago o la montagna.

Principalmente per questi motivi, a mio parere,  molti italiani hanno indirizzato la loro scelta verso la vacanza al mare.  Per recuperare terreno, molte destinazioni montane e lacuali hanno dato vita a corsi di vario tipo come ad esempio vela, canyoning, wind surf, canoa, mountain bike, rampicata e altri ancora oltre che  iniziative, per grandi e piccini, mettendo loro a disposizione aree attrezzate per l’accoglienza e l’intrattenimento dei piccoli ospiti.

La crisi economica ha comportato, anche per quelle famiglie abituate a dividere le loro vacanze estive tra  montagna/lago ed il mare, una scelta: credo che per le ragioni di cui sopra questa scelta sia ricaduta sulla vacanza al mare.

Sempre a causa di motivi economici la stagione invernale ha visto un ridursi degli sci-alpinisti. La classica settimana bianca in alcuni casi è diventata il “bianco week-end”, in altri la scelta di un struttura ricettiva meno cara e per altri ancora la rinuncia alla vacanza.

Chi ha mantenuto lo stesso budget di spesa ha colto l’occasione di soggiornare in location più prestigiose di quelle precedentemente frequentate o di cambiare tipo di struttura.

In ogni caso, per le aree di mia diretta conoscenza (Veneto e Trentino) ho visto un graduale impoverimento di quelle destinazioni meno rinomate e lo spostamento dei flussi turistici verso quelle con più appeal, più glamour.

PREZZO IN e PREZZO OUT

Elementi che rendono imprecisa la valutazione del prezzo di vendita dei vari tipi di arrangiamento e relativi soggiorno sono:

  • Il mantenimento del prezzo pubblicato nel sito internet a chi prenota via mail, telefono o direttamente in struttura.
  • La tariffa praticata nelle OLTA è più bassa di quella pubblicata nel sito internet (quindi quale dei due è il reale prezzo di vendita?).
  • Trovare nei portali di prenotazione la dicitura “ultima camera disponibile” non è un dato certo in quanto molti applicano la strategia di proporre sui portali una camera alla volta con l’intenzione di creare un senso di apprensione nel potenziale cliente ed invogliarlo a prenotare in fretta. In altri casi è per una gestione “manuale” che non vuol perdere il controllo delle vendite via web.

Questa precisazione è dovuta considerando che ciò che il web offre come dato relativamente ad occupazione e prezzi può corrispondere solo parzialmente alla realtà delle cose.

RIFLESSIONI PER IL 2015

Le mie riflessioni ed i miei pareri nascono da ciò che vedo, sento e tocco nelle regioni in cui opero prevalentemente che sono Toscana, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia-Romagna e Marche. Sono del parere che il prossimo anno sarà mediamente più impegnativo e difficile del 2014. Vi saranno aziende che, per loro fortuna, perché situate in location di richiamo internazionale, potranno guardare con una certa serenità al 2015. Altre che potranno proporsi con un prodotto nuovo o rivisitato, con qualche novità nel servizio e forse anche una strategia di pricing più aderente alla realtà e quindi otterranno risultati confortevoli. Altre ancora saranno favorite dalla sventura altrui e infine vi sono quelle che, per forza di cose, si vedranno costrette a ridurre il periodo di operatività se non addirittura a restare chiuse. In termini generali, a seconda delle zone, vi saranno (spero) flussi turistici più interessanti rispetto a quest’anno in quanto, ad esempio, i mondiali di calcio, hanno significato una perdita di prenotazioni di turisti tedeschi nei mesi di giugno e luglio. Anche l’EXPO, nonostante io creda che sia più il fumo che l’arrosto, porterà a dei movimenti sia nazionali (scuole, università, associazioni culturali e turisti individuali interessati al tema o semplicemente curiosi) sia esteri. Credo che in media le prenotazioni da parte del turista italiano saranno pari, se non inferiori, a quelle dell’anno che sta volgendo al termine.

Le presenze o le room nights vendute, se non affiancate dal prezzo medio di vendita, omogeneo nella sua composizione ai fini di un confronto (es BB, HB o FB), sono incomplete ai fini della valutazione della propria performance relativa alle vendite e, più precisamente, sui ricavi stessi.

Buon lavoro e buon divertimento

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Un altro testo che mi sento di consigliare, sempre con grande disinteresse,  e che tratta la gestione di un’attività ristorativa, approfondendo il tema del revenue management per la ristorazione, è il seguente: Profit Management della Ristorazione