Radicati nel sentire, centrati nell’agire

Radicati nel sentire, centrati nell’agire

02/02/2023

Il radicamento è un concetto fondamentale della bioenergetica che tutti noi, in maniera più o meno consapevole, sperimentiamo quotidianamente e di cui facciamo esperienza.

Ritrovarsi con la testa “tra le nuvole” e fino a sentirsi una bandiera al vento sono, per capirci, alcune delle sensazioni che manifestano l’inquietudine del sentirsi persi ed in balia degli eventi.

«Noi esseri umani siamo come gli alberi, radicati al suolo con un’estremità, protesi verso il cielo con l’altra, e tanto più possiamo protenderci quanto più forti sono le nostre radici terrene. Se sradichiamo un albero, le foglie muoiono; se sradichiamo una persona, la sua spiritualità diventa un’astrazione senza vita» scriveva lo psichiatra e psicoterapeuta statunitense Alexander Lowen, fondatore della bioenergetica.

È qualcosa che ha un effetto chiaro nella mente ma che origina dal corpo. Letteralmente il suo significato è ritrovare le proprie radici. Attraverso un contatto più vivo ed interattivo con la terra, con il pavimento, è possibile avere un senso di maggiore stabilità nelle proprie gambe e percepire di essere presenti a sé stessi nel quotidiano. L’obiettivo di tale lavoro è riuscire a rimanere lucidi, mantenendo un contatto consapevole con sé stessi e, in ogni situazione, qualsiasi cosa stia succedendo attorno, avere chiarezza della propria energia e del proprio posto per rispondere al meglio a situazioni e persone.

Questo aiuta a continuare a vivere e lavorare senza essere totalmente in balia delle emozioni, dei loop mentali e quindi dei continui cambiamenti che si presentano sempre più spesso nella nostra vita.

Da Febbraio 2020 il nostro sistema nervoso continua ad essere costantemente sovra-stimolato. Di base un costante senso di incertezza e di paura (ammalarsi, non farcela, essere ingannati …) stanno stimolando la nostra amigdala, alimentati da disinformazione e atteggiamenti negativi. Per questo essa continua ad ordinare lo stato di allerta interno giustificandolo come allineamento allo stato di emergenza esterno.

La continua incertezza nel domani può, a chi si pone il problema, creare ansie e stress, magari anche a livelli elevati.  Nulla di più normale.  Gli effetti?

  • Sulla persona gli effetti possono essere diversi. Si potrebbero notare evidenti cambiamenti nel fisico, per esempio si è ingrassati o dimagriti in maniera palese rispetto ad un recente passato. Ci si sente sempre “all’erta” ed il proprio sistema simpatico fatica a rilassarsi. Sbalzi di umore, facile irascibilità, svogliatezza, sonnolenza, attenzione frammentata.
  • Sul lavoro, in azienda, si hanno meno stimoli a programmare, a sviluppare idee, a concretizzarle. Tutto è più pesante, più difficile. Serve una maggior quantità di energia per fare quelle cose che fino a poco tempo fa si svolgevano in scioltezza. Anche i rapporti interpersonali con i propri collaboratori, soprattutto se familiari, possono essere più instabili e soggetti a frizioni, confronti piuttosto accesi, diversamente dal passato.

Nello specifico potremmo sentirci bloccati nel prendere decisioni, o spinti/costretti a farne delle altre, che potrebbero avere un peso rilevante nella vita operativa, economica e finanziaria dell’azienda. Nulla di più normale.

Il rischio del non essere consapevoli del proprio stato d’animo, evitando di mettere a fuoco le cause di determinate sensazioni, può comportare la presa di decisioni errate perché fatte in un momento di scarsa lucidità.

Io ed i miei colleghi di RevHuman crediamo che questo momento, a seconda dei casi, possa essere l’ideale per prendersi del tempo per elaborare in modo lucido la propria situazione specifica decidendo in quale direzione sia più opportuno, logico e funzionale muoversi. La storia dell’economia ci insegna che in seguito a grandi crisi ci sono sempre stati nuove opportunità per chi ha saputo riconoscerle, anticiparle e coglierle. Per questo consigliamo di valutare quando e come usare le proprie risorse e raccomandiamo prudenza nel calibrare con attenzione i prossimi investimenti, rimandandoli se il caso, al prossimo autunno. Come diceva Pessoa, “aspettare il meglio e prepararsi al peggio”!

L’attuale situazione, pur con un recente naturale rallentamento, potrebbe far pensare ad un mercato leisure italiano simile, per intensità, per lo meno nella parte centrale dell’estate, a quello del 2021. Il mercato business ovviamente risente dei rincari di utenze, carburanti e spese per spostamenti in genere.

Nonostante la grande voglia di tornare a far business da parte di singoli ed aziende, il mondo dell’ospitalità vive oggi anche la difficoltà di reperire personale e, soprattutto per destinazioni leisure, le richieste economiche di chi si propone, sono spesso fuori mercato.

Ironia della sorte, ora che alcune aziende iniziano a veder del business entrare non vi è la forza lavoro per soddisfare la domanda.

Sono tempi strani in cui tutto sembra sottosopra. Per questo, soprattutto chi è a capo di un’azienda, serve che prenda coscienza del proprio stato di radicamento e centratura. Un buon radicamento aiuta a sentirsi centrati, a sentire cioè che qualsiasi cosa pensiamo o facciamo parte da noi, origina da una nostra attenta valutazione e lettura della realtà, attuale e futura. Per dirlo con un linguaggio moderno aiutano a “sentirsi sul pezzo” sia nella sfera privata che in quella professionale, che vanno sempre a braccetto.

La centratura è quello stato d’animo dinamico in cui sentiamo di avere, anche nel bel mezzo di una tempesta, un punto interno di riferimento. È quella condizione che ci permette di sentirci tranquilli anche quando la vita ci agita e shakera. Essere centrati vuol dire essere in ascolto di sé, in accettazione di quello che siamo e delle condizioni interne ed esterne in cui ci troviamo. È quel momento in cui possiamo ritrovarci e ricompattarci, un po’ come le navi che trovano riparo nei porti, prima di tornare ad agire (o non agire).

Il nostro Roberto Barison lavora per aiutare chi avverte questo “mal di mare” a radicarsi e centrarsi per poter accedere a tutte le sue risorse ed affrontare nel miglior modo possibile gli impegni di oggi ed i progetti di domani.

Noi di RevHuman ci impegniamo a valutare, caso per caso, quali passi è bene fare, o non fare, considerando l’azienda nel suo insieme e, soprattutto, le risorse – energia personale ed economica – della proprietà/direzione.

Buona vita a tutti.

p.s.: E’ disponibile nelle maggiori librerie ed on-line il nostro ultimo testo “Strutture ricettive di successo” per chi volesse dargli una letta.  in 150 pagine tocchiamo, trattando la parte tecnica e/o quella relazionale-umana, delle aree più delicate della gestione di una struttura ricettiva.